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9.7.12

Rampart


Rampart (USA, 2011)
di Oren Moverman
con Woody Harrelson, Brie Larson, Ben Foster, Sigourney Weaver, Anne Heche, Steve Buscemi, ma soprattutto Woody Harrelson

Diretto da Oren Moverman, che con Woody Harrelson e Ben Foster aveva già firmato il bellissimo The Messenger, e co-sceneggiato da James Ellroy, Rampart racconta il declino della carriera di un poliziotto rude, violento, eccessivo nell'uso della forza bruta, convinto che il suo modo di agire sia inappuntabile, degno rappresentate dello scandalo che ha colpito la polizia di Los Angeles negli anni Novanta. Scritto con una forte attenzione al reale, al contesto, allo sfuggire il più possibile dalle esagerazioni, e diretto con un taglio documentaristico che comunque non rinuncia a qualche bel guizzo (per esempio la litigata a tre Harrelson/Buscemi/Weaver), Rampart mette semplicemente in scena il suo protagonista, un eccezionale Woody Harrelson. Ellroy e Moverman non raccontano lo scandalo o la Los Angeles dei quei tempi, se non attraverso gli occhi e la vita di Dave Brown, sulla cui esperienza il film si concentra in toto, mostrandone l'improvviso, definitivo e inarrestabile declino umano e professionale.

E Dave non è il classico poliziotto che ti aspetti in film legati a queste tematiche. Non è l'istrione Denzel Washington di Training Day, non è un buzzurro ignorante, non è un alcolista perso e fuori controllo che picchia la moglie e tratta di merda i figli. No, è una persona apparentemente normale, anche discretamente ricercata nel modo di esprimersi, credibile quando minaccia di rifarsi una carriera da avvocato per il solo gusto di andare a perseguitare le stesse forze di polizia che si vogliono liberare di lui. E proprio per questa sua normalità, così distante da come il cinema è solito raccontarci personaggi simili, risulta ancora più agghiacciante. A tratti quasi ti diventa simpatico, per il modo in cui la sua vita sta andando a puttane, per il suo aggrapparsi ferocemente all'amore per le figlie, per quel momento in cui si rende conto di aver fallito anche in quel senso. Eppoi, però, ti accorgi di stare seguendo le vicende di un uomo impossibile da amare, per i suoi atteggiamenti violenti e razzisti e la sua assenza di morale.

Vittima di un sistema che su gente come lui ha campato per decenni e all'improvviso ha deciso di liberarsene con una tirata di sciacquone, Dave è allo stesso tempo pieno e consapevole responsabile delle proprie azioni, vero motore del disastro in cui si è ingolfato. Vede il mondo crollargli addosso, ma rimane convinto di essere nel giusto, che lo stiano usando come capro espiatorio e non ci sia nulla di male nel riempire di calci in faccia un sospetto o nell'ammazzare un rapinatore disarmato a colpi di pistola e far finta che fosse legittima difesa. La forza brutale di un personaggio tragicamente credibile, magistralmente raccontato e interpretato.

L'ho visto in lingua originale al Filmfest München. IMDB m'insegna che è uscito in pochissimi paesi e in altri arriva direttamente in DVD. Non ho notizie sull'Italia. Woody non si merita di essere doppiato.

1 commenti:

mi hai intrigato:aspetto questo film al varco!

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