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16.1.12

Fast and Furious


The Fast and the Furious (USA, 2001)
di Rob Cohen
con Vin Diesel, Paul Walker, Romina Power, Michelle Rodriguez

Quando ho visto per la prima volta Fast and Furious, Vin Diesel era quello grosso e ganzo che ha fatto Pitch Black epperò aspetta perché è anche uno intelligente e ha diretto un cortometraggio di spessore e c'era nel Soldato Ryan, la sala Energia dell'Arcadia era un posto molto figo che frequentavo ancora con gran piacere anche perché non avevo ancora troppo la fissa della lingua originale e Michelle Rodriguez mi stava già irrimediabilmente sulle palle. Nei dieci anni abbondanti trascorsi da allora a oggi, Vin Diesel ha fatto tutto il possibile per rovinare la sua carriera da nuovo dominatore del film d'azione, io ho smesso di andare all'Arcadia e mi sono trasferito a Monaco, Michelle Rodriguez ha continuato a fare di tutto per farmi odiare a morte ogni film in cui è apparsa. E ho rivisto solo una volta Fast and Furious, martedì. Com'è, a riguardarlo oggi? Tale e quale a dieci (e oltre) anni fa, al di là del fatto che i cinquanta pollici del mio salotto, con tutta la buona volontà possibile, non sono la sala Energia.

Il concetto alla base del film prende Point Break e lo spiattella sulla scena delle corse clandestine di automobili che tutti gli amanti di Need for Speed conoscono bene. Nel ruolo di Patrick Swayze abbiamo Vin Diesel, grosso, cazzutissimo, ma anche simpatico e amabile, fedele agli amici e sempre pronto a regalare un'intensa massima su come lui affronta la vita (SPOILER: meglio di noi). Nel ruolo di Keanu Reeves abbiamo Paul Walker, un tizio insignificante le cui qualità sono il capello biondo, l'occhio azzurro e il fatto di avere la stessa voce di Keanu Reeves. A prendere il posto di Lori Petty, quindi della donna che fa parte della banda, che Keanu Reeves vuole portarsi a letto e che, in questo caso, è pure la sorella di Vin Diesel, c'è Jordana Brewster, una specie di giovane Romina Power. Niente Gary Busey, e se ne sente fortissimo la mancanza, me per il resto non manca nulla, dai capi del poliziotto che rompono le palle e lo mettono in dubbio ai vari membri della banda piazzati a far contorno, fra i quali troviamo anche la simpatica Michelle. Le novità, comunque, non mancano.

Jordana Brewster in un'immagine di repertorio.

L'intelligenza di Fast and Furious, per esempio, sta proprio nel modo in cui la banda di Dominic Toretto viene caratterizzata. Magari proprio perché non c'è un Gary Busey fra le palle, ci si concentra parecchio sul lato umano della faccenda, approfondendo leggermente più del minimo indispensabile il muscoloso capo banda (veniamo a sapere del suo passato, della morte del padre, di come ha intrapreso la strada del teppista che fa brutto), mettendo al centro della narrazione quello intelligente e un po' nerd che sembra Giovanni Ribisi ma Giovanni Ribisi costava troppo e dando insomma un po' di appeal a personaggi certo tagliati con l'accetta, ma che riescono comunque a comunicare un minimo di senso nell'avvicendarsi di mazzate e rischi assortiti. Intendiamoci, non è che voglia far passare Fast & Furious per una profonda analisi dell'animo umano alle prese con le corse delle macchine e la criminalità organizzata, però è comunque un film che, fra un'inquadratura in CG all'interno del pistone, un inseguimento urbano e una gara modello dragster, ti ci infila dei personaggi e prova a fartici appassionare. Non commette, insomma, l'errore di tante altre pellicole che rinunciano anche a quel minimo sindacale di lato umano e pensano bastino due inseguimenti e un po' di CG per far felici noi quattro fessi che ce le andiamo a vedere.

Anzi, in Fast & Furious la CG è limitata all'indispensabile, appunto alle riprese che svolazzano dentro e fuori dai motori per regalare l'immagine cool e a certi momenti delle gare di velocità che in altro modo non sarebbe possibile rendere. Ma nella scena d'azione che conta, quella dell'assalto al camion con il conducente invasato dal fucile a pompa, è tutto un sano saltellare di qua e di là a base di stuntman, con una fisicità e un legame al terreno che certi film moderni si sognano. Insomma, Rob Cohen è niente più che un mestierante, ed è anche una persona semplice che non si perde nelle citazioni e se deve mettere i suoi personaggi davanti alla TV non esagera col "meta": uno s'aspetterebbe di veder apparire Point Break e invece lui si limita a sbatterci dentro una sua precedente regia. Fast & Furious  è insomma un film i cui personaggi guardano alla TV Dragon - La storia di Bruce Lee. E questo, da solo, esaurisce il discorso. È una produzione figlia della moda del momento, ma che nella sua pochezza derivativa funziona ancora oggi e ti fa apprezzare personaggi di quart'ordine perché in fondo sono semplici e sinceri. Certo, rispetto a Point Break non ha la signorilità di fermarsi e chiudere tutto con un finale a modo suo minimalista, e ci deve infilare un inseguimento aggiuntivo tanto per dar spettacolo tamarro. Ma la sua è una tamarraggine ingenua e onesta. E in fondo gli si vuole bene. Un quarto di miglio alla volta.

Ebbene sì, ho deciso che prima di guardare il quinto Fast & Furious mi devo vedere/rivedere i primi quattro. Sono fatto così, sono fatto male. Ci vuole pazienza. Sia comunque messo agli atti che ho scritto buona parte di questo post da mezzo ciucco (courtesy of Koch Media).

2 commenti:

A me il primo Fast and The Furious mi era piaciuto molto ma era finita li. Il secondo mi aveva annoiato, il terzo mi aveva fatto cagare e il quarto...sinceramente non me lo ricordo nemmeno. Di ritorno, Fast Five mi ha stupito perchè si vede proprio una maturità nel voler fare un Fast del tutto diverso. Adesso staremo a vedere che cosa succede con il 6 e il 7 che hanno già più o meno confermato...
Se riesci, beccati anche Los Bandoleros che comunque è un cortometraggio gratuito diretto da Vin Diesel.

Ah, Vin Diesel oltre alla parte di Riddick che è proprio tagliata per lui mi era piaciuto molto anche in Prova a Incastrarmi...peccato che film "impegnativi" non ne abbia più fatto perchè secondo me lui è bravo.

Tranquillo, li ho già visti tutti, anche Bandoleros e pure un'altro paio di cose che non menzioni: ci sarà un post al giorno, da oggi a domenica, per coprire l'intera serie. Ti anticipo che, al di là magari delle minuzie, direi che siamo in linea di massima d'accordo su tutto tranne che su un episodio. :)

Diesel in Prova a incastrarmi è bravo, ma anche in altri film "impegnativi" ma mediocrelli che ha fatto. Poi, chiaro, non è Marlon Brando, ma sotto i miscuoli batte un cuore forte forte e gli vogliamo bene.

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